Abbiamo immaginato che la famosissima rivista “Cavalli & segugi” chiedesse il nostro parere sul fatto della settimana, ovvero l’inserimento nel paniere ISTAT dei cibi vegetariani e vegani… Dal momento che Bruno Vespa sta preparando un plastico sull’argomento (rappresenterà un paniere oppure altro?), che il più noto verduriere del quartiere chic della capitale ha espresso la sua opinione, che il pluridecorato chef vegano ha fatto un gestaccio a tutti i suoi colleghi non veg… ci sentiamo onorate di esporre la nostra modestissima opinione come biologhe nutrizioniste, specializzate in scienza dell’alimentazione e appassionate di food!
L’uomo nasce onnivoro come massima espressione dell’evoluzione, avendo la capacità di digerire sia cibi animali sia cibi vegetali ma può, attraverso l’intelligenza, esprimere le proprie conoscenze ed applicarle anche nelle proprie scelte alimentari. Tutto ciò guidato da effettive competenze che evitino di mandare in tilt l’equilibrio degli apporti nutrizionali. Esatto, perché non stiamo parlando di una moda (non è un cappotto che cambia vestibilità a seconda della stagione) ma della nostra salute: per diventare vegetariani o vegani occorre conoscere i nostri fabbisogni nutrizionali!
Gli studi scientifici puntano a scoprire le molecole protettive ed anti-invecchiamento contenute negli alimenti e principalmente nella frutta e nella verdura… nulla di nuovo se pensiamo che già negli anni sessanta un biologo nutrizionista americano, Ancel Keys, ideò quella che tuttora si definisce dieta mediterranea, un’alimentazione a base di pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e pochissima carne. Oggi grazie alla ricerca, si conoscono le modalità con le quali tali sostanze diventano preziose per il nostro organismo o meglio per la nostra vita… mangiamo le antocianine, la curcumina, la quercetina, l’epigallocatechingallato e il nostro piatto si riempie di salute!
Non chiedeteci se seguiamo una dieta vegana, vegetariana, fruttariana o carnivora… noi seguiamo la dieta mediterranea!
E voi che stile di vita seguite? Se avete scelto di essere vegetariani o vegani o onnivori, sappiate che l’importante è aver fatto una scelta consapevole, dettata da ragioni serie, ovvero dalla salute e/o da un’etica personale.
Un punto interessante è che la SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) ha valutato, basandosi su recenti evidenze scientifiche, la copertura dei fabbisogni nutrizionali che si ottengono attraverso una dieta mediterranea onnivora confrontati con quelli che si ottengono seguendo una dieta vegetariana (non vegana): ne emerge che né vegetariani né onnivori sbagliano. Gli studi a favore di diete vegetariane sono tanti e testimoniano che rinunciare alla carne significa ridurre la pressione arteriosa, il pericolo di infarti, la mortalità; sono però almeno altrettante le ricerche che spiegano come l’alimentazione onnivora “sana”, cioè la dieta mediterranea, sia ottima per prevenire le malattie che minano la salute, dall’ictus al diabete, dai tumori al deterioramento cognitivo. Si reputa che le due diete abbiano effetti molto simili sulla salute perché la dieta mediterranea sana e ben bilanciata prevede l’uso di poca carne che viene sostituita dai legumi.
La regola è uguale per tutti: vegetariani e non devono comunque seguire una dieta bilanciata e varia, perché in senso assoluto non esistono cibi “buoni” o “cattivi”, ogni alimento (a parte il junk food) ha pregi e difetti ed è proprio dando una rotazione alle scelte che si ottiene una sana alimentazione. Con o senza carne.
Non abbiamo ancora parlato dei vegani. Cosa comporta seguire un simile regime? Principalmente la necessità di avere qualche conoscenza in più nel campo dell’alimentazione. Quindi il consiglio è di non improvvisarsi vegani, ma di farsi seguire all’inizio da un nutrizionista per bilanciare bene micro e macronutrienti, altrimenti si rischiano vari tipi di carenze: proteiche ed energetiche per esempio, ma anche di alcune vitamine (in particolare della vitamina B12 presente quasi esclusivamente in alimenti di origine animale) e minerali (il ferro soprattutto perchè quello di origine vegetale è meno biodisponibile). Ma con gli opportuni accorgimenti (e qualche integratore), anche la dieta vegana ha indiscutibili vantaggi per la salute.
TRENETTE AL PESTO DI CAVOLO NERO
La ricetta di oggi è VEGANA (senza il parmigiano), VEGETARIANA e anche…ONNIVORA! La nostra è una provocazione per dire che è un piatto adatto davvero a tutti e questo perchè…è un toccasana per la salute! Il cavolo nero, usato soprattutto per la preparazione della ribollita, è infatti ricchissimo di sostanze antiossidanti, sali minerali e vitamine, in particolare la C, utile a contrastare le sindromi da raffreddamento.
Grado di difficoltà:
facile
Tempo di preparazione:
30 minuti
Ingredienti per 4 persone:
320 g. di trenette
150 g. di cavolo nero
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di parmigiano
sale q.b.
Lavate e pulite le foglie di cavolo nero, quindi sbollentatele in acqua bollente per qualche minuto. Scolatele e versatele in una ciotola contente dei cubetti di ghiaccio. Rimuovete con un coltello la costa centrale.
Nel frattempo portate a bollore abbondante acqua salata e fate cuocere la pasta seguendo i tempi consigliati sulla confezione.
Tagliate le foglie di cavolo nero e mettetele nel bicchiere del frullatore ad immersione assieme all’olio e al parmigiano. Azionate il frullatore fino ad ottenere una consistenza cremosa.
Scolate la pasta e conditela con il pesto di cavolo nero.
Valori nutrizionali per porzione:
323 kcal
Proteine: 10,7 g. (13,3%)
Grassi: 6,9 g. (19,3%)
Carboidrati: 58,0 g. (67,4%)
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