Buon lunedì a tutti! Il post di oggi lancia una nostra nuova iniziativa: tutto il mese di novembre sarà dedicato alle crucifere.
Cosa sono le crucifere? Le conoscete? No? Sì invece, forse non con questo nome, ma di sicuro sapete di cosa stiamo parlando se vi diciamo che così si chiama la famiglia di vegetali che comprende, ad esempio, cavolo, verza, broccoli, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, senape, rapa, rucola, e molti altri.
Perciò, nei prossimi post sceglieremo un ortaggio appartenente a questa famiglia, vi parleremo delle sue virtù e vi daremo una ricetta della quale sarà il protagonista.
Abbiamo deciso di dedicare il mese di novembre a queste verdure non solo perché sono di stagione, ma perché sono ricchissimi di importanti proprietà nutrizionali.
La prima che viene in mente (e forse la più conosciuta) è l’effetto protettivo nei confronti di molti tipi di tumori. E nel mese in cui si svolgono, da 24 anni, I Giorni della Ricerca AIRC, è doveroso da parte nostra fare informazione sull’argomento cancro. E lo faremo a modo nostro, da biologhe (perciò vi parleremo di ricerca) e da nutrizioniste (per questo motivo vi forniremo delle sane ricette a tema).
I Giorni della Ricerca AIRC quest’anno si svolgeranno dal 4 all’11 novembre, e, come sempre, serviranno per informare sui recenti progressi ottenuti nell’ambito di prevenzione, diagnosi e cura dei tumori e per raccogliere nuove risorse per la ricerca.
Già negli anni ’90, il ruolo protettivo delle crucifere sul cancro era oggetto di numerosi studi scientifici. Successivamente, nel 2007, l’università di Baltimore, nel Maryland, pubblicò una review su questo tema.
Le review (in italiano revisioni) sono importanti perché sono un resoconto dei risultati di molti studi su uno specifico argomento. Nella review del 2007 è stato indagato, nel caso specifico, il ruolo protettivo delle brassicacee (altro nome delle crucifere) nel carcinoma polmonare. Tutti gli studi esaminati confermavano che il consumo frequente di crucifere abbassa il rischio di contrarre il cancro al polmone.
Studi analoghi esistono per altri tipi di cancro e con essi si è evidenziato come questi vegetali abbassino il rischio anche di sviluppare neoplasie alla vescica, alla mammella, al pancreas e ad altri organi ancora.
Responsabili di questi effetti benefici sarebbero soprattutto delle sostanze chiamate glucosinolati che, grazie alla masticazione, liberano il principio attivo contro le molecole cancerose: l’isotiocianato. Il più famoso e studiato degli isotiocianati è il sulforafano.
L’azione antitumorale delle crucifere è potenziata anche dalla presenza di antiossidanti (come flavonoidi, beta carotene, vitamina C) e di fitoestrogeni (protettivi verso lo sviluppo del tumore del seno e della prostata).
Ma non ci fermiamo qui: ai benefici legati ad abbassare il rischio di cancro, se ne sommano altri, come ad esempio il ruolo nel prevenire le malattie cardiovascolari. Tutti aspetti che prenderemo in considerazione nei prossimi post!
Le brassicacee vanno preferibilmente consumate crude o al vapore, perché le cotture tendono a disperdere molte di queste qualità nutrizionali, in particolare se gli ortaggi in questione vengono lessati.
Questi vegetali quasi perfetti presentano però qualche controindicazione: sono da limitare in caso di gastrite o colon irritabile, per la loro grande quantità di fibra insolubile che in tali soggetti può determinare problemi digestivi o di gonfiore addominale.
Infine, ricordiamo che le crucifere interferiscono con il metabolismo della tiroide, perché impediscono la normale fissazione dello iodio nella ghiandola. Chi soffre di ipotiroidismo non deve di certo eliminare questi alimenti, ma il consiglio è di consumare delle porzioni non troppo abbondanti e di compensare gli effetti anti-tiroidei aumentando l’apporto alimentare di iodio, per esempio con l’utilizzo di sale iodato.
Non perdetevi il post domani! Nel frattempo provate ad indovinare quale crucifera sarà la protagonista della prima ricetta…